Dora Pagano... Mi Presento!

Il mio nome è Dora Pagano e sono un’insegnante ospedaliera.
Fino al 1996 non sapevo neanche cosa significasse insegnare in ospedale.
Sono biologa e nel 1996 insegnavo scienze e matematica alla S.M.S. “P. Scura” ed esercitavo la libera professione  presso la Microbiologia dell’Università Federiciana.
Ricordo che un giorno mi convocò la D.S. Armida Filippelli che, conoscendo il lavoro da me svolto presso l’Ospedale, mi illustrò un nuovo progetto,”In ospedale con la cartella “ che il Provveditorato di Napoli, nella persona dell’allora provveditore agli studi Gennaro Fenizia e l’ideatrice l’Ins Rosetta Coppola avevano avviato con il Ministero della Pubblica Istruzione  entrando a pieno titolo in  quello più ampio denominato“Insieme”che i Ministeri della P.I. e della Sanità, la Telecom Italia e l’A.N.C.I stavano realizzando per i bambini ed i ragazzi lungodegenti nei reparti di oncologia. Mi fu chiesto di accettare l’incarico di insegnante ospedaliera, da svolgere presso l’oncologia pediatrica della S.U.N. (I Policlinico) reputandomi la più idonea per parteciparvi perché “abituata” a frequentare ospedali.
Nel collegio docenti che ne seguì e in cui fu chiesto a tutti se volessero partecipare, fui l’unica ad aderire, seguita da una collega di italiano:  Maria Manfredi.
Iniziammo l’a.s. ‘96 - ‘97 e devo dire che fu davvero scioccante, anni luce lontano da qualunque immaginazione.
Il colloquio effettuato con l’allora primario Prof.ssa Di Tullio M.Teresa ci chiarì molte idee e fu fonte di molteplici suggerimenti. Uno fra tutti, quello che ricordo ancora adesso, più che un suggerimento era quasi un “ordine”: sorridere sempre, specialmente in presenza dei ragazzi, qualsiasi cosa potesse accadere. Solo dopo ho capito a cosa si riferisse. Dopo i primi mesi ero convinta che non ce l’avrei mai fatta e riferii a un giovane medico che quello sarebbe stato il primo e unico anno da insegnante ospedaliera. Ricordo che mi rispose:«una volta entrati non si riesce più ad uscire. È più forte di noi, ti senti parte integrante e non puoi più farne a meno. Vedrai che resterai e lo farai con convinzione». Così è stato.
Ora non riuscirei nemmeno a immaginare un lavoro diverso.
L’inizio è stato molto difficile. C’era da “inventare una scuola” visto che eravamo i primi insegnanti di scuola media, poi man mano, grazie all’esperienza acquisita, tutto è diventato più semplice da gestire, tutto, tranne le emozioni.
Nel corso degli anni si sono avvicendati molti insegnanti di scuola media. Attualmente siamo stabilmente in tre. Io sono la più “anziana” e insegno scienze e matematica, poi c’è Sonia Uttieri insegnante di lettere e Lucio D’Elia insegnante di lingua.

 

PAGANO Dora


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